Testimonianza

Hai mai sentito parlare del mio paese, Timor-Leste? Se non lo conosci ancora, lascia che te lo presenti. Ufficialmente è la Repubblica Democratica di Timor-Leste, la mia isola-nazione comprende circa la metà dell'isola di Timor, mentre l'altra metà appartiene all'Indonesia. Si trova a circa 700 chilometri a nord-ovest di Darwin, in Australia. "Leste" significa "est" in portoghese, da cui il nostro nome anglicizzato, Timor-Leste.

Nel 1975 abbiamo ottenuto per la prima volta l'indipendenza, dopo aver sopportato più di 450 anni di colonizzazione portoghese, per poi essere occupati dall'Indonesia per 24 anni, dal 1975 al 1999. Il riconoscimento internazionale della nostra indipendenza è avvenuto solo nel 2002 (a seguito di una sanguinosa campagna). Nel Paese si parlano quattro lingue: le lingue ufficiali sono il tetum e il portoghese, mentre l'inglese e l'indonesiano rappresentano le lingue professionali.

Alla luce della nostra storia come paese reduce da un conflitto, i timoresi sono persone resilienti. Si lavora duramente per garantire il soddisfacimento dei bisogni umani fondamentali, tra cui la sicurezza e la giustizia sociale.

Gli introiti derivanti dal petrolio e dal gas, che costituiscono il principale contributo alla formazione del PIL del Paese, sono fondamentali per la nostra economia. Le recenti diminuzioni delle riserve di petrolio e gas hanno sottolineato l'urgenza di creare una nuova economia. Tuttavia, il processo di diversificazione economica è lento e incontra numerosi ostacoli nella sua attuazione. Sia il settore privato che quello cooperativo sono ancora poco sviluppati, soprattutto in ambiti cruciali come l'agricoltura.

La popolazione giovanile rappresenta la maggior parte dei 1,3 milioni di abitanti della nostra nazione, con il 35% al di sotto dei 15 anni. Ma nonostante la giovane età demografica, il nostro panorama politico è controllato per lo più dal 6% della popolazione di età superiore ai 65 anni. In questo modo, la generazione più giovane non ha molto spazio per partecipare in modo attivo alle attività di governo a tutti i livelli, dai villaggi locali alle politiche nazionali. La corruzione rimane un problema significativo, insieme alla violenza sporadica delle gang e ai conflitti legati alle arti marziali.

La popolazione del nostro Paese vive più della metà nelle aree rurali. Le infrastrutture di base, in particolare le cattive condizioni delle strade, l'assenza di elettricità e la mancanza di accesso all'acqua potabile, peggiorano il problema dei collegamenti tra le aree rurali e quelle urbane. Gran parte dei servizi sociali non raggiunge le persone nelle aree rurali. Il 50% della popolazione è in condizioni di povertà, oltre a un elevato numero di casi di malnutrizione e di violenza di genere. Alla base degli alti tassi di insicurezza alimentare e nutrizionale di cui soffre Timor ci sono la mancanza di accesso ai servizi di base, come la sanità, il WASH e l'istruzione, la scarsa varietà di colture e i cambiamenti climatici.

In questo Paese sono state adottate diverse convenzioni e approvate numerose leggi per tutelare i diritti delle donne e dei bambini. A livello nazionale, le donne coprono il 38% dei seggi del parlamento nazionale. Sulla carta questa percentuale sembra sorprendente; in realtà, il contributo e l'influenza delle donne nel processo decisionale a livello nazionale non sono affatto percepiti e sono addirittura diminuiti a livello locale, con meno del 5% di donne che occupano i seggi nei consigli dei villaggi.

Sussistono inoltre notevoli disuguaglianze tra le esperienze vissute dalle donne e dagli uomini. Le leggi patriarcali e consuetudinarie sono molto forti e mantengono inalterati i ruoli di genere, le divisioni del lavoro e le relazioni di potere tra uomini e donne. La conseguenza è che le donne hanno meno opportunità degli uomini di accedere all'istruzione tradizionale e di entrare a far parte della forza lavoro regolare. Se devono scegliere tra mandare a scuola un ragazzo o una ragazza, le famiglie spesso danno la preferenza al ragazzo per l'istruzione superiore. Questo atteggiamento scorretto contribuisce a rafforzare la disuguaglianza di genere ed è un fattore che contribuisce all'alto tasso di gravidanze adolescenziali e ai casi di infanticidio, che sono aumentati nella nostra società negli ultimi cinque anni.

Più della metà delle donne timoresi di età compresa tra i 15 e i 49 anni coinvolte in una relazione ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale, o entrambe, da parte del partner maschile. Sono particolarmente vulnerabili alla povertà e alla discriminazione le donne delle aree rurali, le donne con disabilità, le famiglie con capofamiglia e le madri adolescenti.

In questo contesto opera la missione dei gesuiti a Timor Leste. È importante rafforzare le comunità dalle fondamenta. Per questo motivo insistiamo nell'andare incontro alle persone che vivono in aree remote e rurali, dove l'intervento è più necessario. Coinvolgiamo le comunità locali nella realizzazione di programmi idrici e igienico-sanitari, di sicurezza alimentare, di assistenza sanitaria, di innovazione sociale, di soccorso e di agricoltura.

Con il generoso sostegno di molti nostri partner impegnati in missioni in tutto il mondo, il Servizio Sociale dei Gesuiti (JSS)-Timor-Leste è riuscito a costruire infrastrutture idriche di cui hanno beneficiato più di 20 sub-villaggi e comunità sparsi in cinque distretti. Mettiamo a disposizione delle famiglie rurali dei servizi igienici, a cui probabilmente non si pensa mai. Assistiamo gruppi di giovani, donne e persone private della libertà, dando loro la possibilità di creare un futuro migliore per loro stessi e per le loro comunità.

Per effetto di questi interventi, i nostri beneficiari hanno sperimentato un miglioramento delle condizioni igieniche, hanno avuto accesso a strutture idriche migliori, hanno incrementato la produttività agricola e hanno ridotto gli oneri della vita quotidiana. In particolare, i bambini e le donne non hanno più bisogno di svegliarsi presto per andare a prendere l'acqua per le loro necessità quotidiane, consentendo loro di concentrarsi su altre attività e occupazioni.

Per il Jesuit Social Service, il nostro motto guida è "Joy of Service". Per questo motivo ringraziamo tutti coloro che hanno generosamente condiviso le loro risorse, permettendoci di servire gli altri con gioia. È grazie agli sforzi collettivi e all'impegno incrollabile di persone dal cuore grande che possiamo davvero fare la differenza per la vita dei poveri e degli emarginati, soprattutto in questo luogo straordinario chiamato Timor Leste.

Da Elsa Pinto
Servizio Sociale dei Gesuiti di Timor Leste